Linee guida per una sana alimentazione: Iperuricemia

Per Iperuricemia si intende l’aumento di acido urico nel sangue oltre i valori ritenuti fisiologici ( uomo 4-7 mg/100 ml, donna 3-6,5 mg/100 ml), dovuto a iperproduzione e/o ridotta escrezione, che caratterizza la gotta.

L’iperuricemia comporta la cristallizzazione dell’acido urico e il deposito dei cristalli nelle articolazioni e nei tessuti ed è la causa principale della gotta.

Numerosi fattori di rischio contribuiscono all’insorgenza di iperuricemia: la predisposizione genetica, l’abuso di alcol, una dieta ricca in purine, il consumo di bevande zuccherate, l’obesità, la sindrome metabolica e la malattia renale. È da sottolineare come l’iperuricemia sia associata a malattie cardiovascolari, problemi metabolici e danno d’organo.

Una dieta per i soggetti iperuremici deve essere:

  • a basso tenore di purine;
  • varia, sana e lievemente ipocalorica, infatti l’incremento ponderale e gli eccessi alimentari possono scatenare crisi gottose;
  • priva di alcolici; il consumo di alcol (soprattutto birra e superalcolici), oltre a favorire l’aumento di peso, favorisce anche la produzione di acido urico da parte dell’organismo e la sua precipitazione nelle articolazioni; ne riduce inoltre l’eliminazione da parte dei reni;
  • povera di zucchero e fruttosio;
  • ricca di acqua, specialmente oligominerale, per favorire l’eliminazione urinaria dell’acido urico.

Sono sconsigliate le diete eccessivamente ipocaloriche (più che mai il digiuno prolungato). E’ invece consigliabile limitare/evitare il consumo di cacao, caffè, tè e svolgere regolarmente attività fisica.

Alimentazione per iperuricemia e gotta: quali cibi devo evitare?

  • Pesce azzurro ad alto contenuto di purine, come acciughe o alici, sardine e sgombro.
  • Frattaglie animali, quali fegato, cervella e rognone.
  • Formaggi grassi, come quelli a doppia o tripla crema tipo mascarpone.
  • Selvaggina.
  • Molluschi e frutti di mare, come cozze e vongole.
  • Insaccati, come salsiccia e salame.
  • Alimenti conservati.
  • Strutto e lardo, cucinati o fritti.
  • Dadi da cucina.
  • Bevande zuccherate contenenti fruttosio come cola e succhi di frutta.

Attenzione: l’eliminazione di ulteriori alimenti, come veniva consigliato in passato, non offre vantaggi ed espone al rischio di squilibri nutrizionali.

Alimentazione per iperuricemia e gotta: quali cibi devo limitare?

  • Carni e pollame (porzione di massimo 100 g).
  • Affettati (porzione di massimo 50 g).
  • Legumi, come piselli, fagioli, lenticchie, ceci, fave, etc. (porzione di 50 grammi se secchi o 150 se freschi).
  • Pesce a medio contenuto di purine, come spigola, carpa, cernia, luccio, merluzzo, nasello, palombo, sogliola, rombo, trota (porzione di 150 g).
  • Frutta secca come noci, mandorle e nocciole (porzione di 10-20 g)
  • Alcuni tipi di verdure quali asparagi, spinaci, cavolfiori e funghi.

Alimentazione per iperuricemia e gotta: quali cibi posso mangiare?

  • Pasta e riso non integrali, grissini, cracker, fette biscottate, cereali in genere. 
  • Latte e suoi derivati, come yogurt e ricotta.
  • Formaggi a basso contenuto di grassi come Asiago, Bel Paese, crescenza, fior di latte, fontina, mozzarella, scamorza oppure, tra quelli stagionati, Grana Padano. 
  • Uova, 2-4 porzioni a settimana.
  • Verdure di stagione. È bene consumare almeno una porzione di verdure a ogni pasto, cruda o cotta, preferendo barbabietole, bietole, broccoli, carciofi, cardi, carote, cavolini di Bruxelles, indivia, insalata, lattuga, pomodori, rape, zucca.
  • Frutta fresca, ricordando però di consumarla con moderazione per il suo contenuto di fruttosio (zucchero della frutta). Alcuni frutti sono più zuccherini di altri, come uva, cachi, banane, mandarini, fichi, etc., pertanto andrebbero consumati limitatamente, mentre andrebbero privilegiati frutti con un basso contenuto di purine come albicocche, arance, kiwi, mele, melone, pere, pesche, ciliegie e fragole.
  • Olio extravergine di oliva per condire le pietanze, da utilizzare a crudo, aggiunto con moderazione e dosato con il cucchiaino per non eccedere nelle quantità.

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